Chiara Carminati intervista gli autori di Piccole Poesie di Famiglia

“Quattro chiacchiere con Michał e Joanna” è il titolo della postfazione scritta dalla nota poetessa italiana Chiara Carminati e pubblicata all’interno del libro Piccole Poesie di Famiglia (MIMebù 2021).
La preziosa consulenza poetica che Chiara ha prestato nei mesi che hanno preceduto l’uscita in libreria affiancandosi alla traduttrice Linda Del Sarto, trova compimento nell’intervista che chiude le pagine del libro.

L’autore, Michał Rusinek, e l’illustratrice, Joanna Rusinek, hanno risposto con entusiasmo alle domande di Chiara permettendo al lettore di scoprire cosa accade dietro le quinte di un libro e di conoscere un po’ meglio penne e pennelli che danno vita alle storie.

Un estratto della postfazione

Quattro chiacchiere con Michał e Joanna

a cura di Chiara Carminati

Quando ho ricevuto la telefonata dell’editore che mi chiedeva di collaborare alla traduzione di una raccolta di poesie di Michał Rusinek, credo di aver fatto un balzo sulla sedia. Quel Michał Rusinek? Quello che era stato il segretario personale di Wisława Szymborska, mia poetessa preferita nonché Premio Nobel per la Letteratura?
Non si può dire che conoscessi Michał Rusinek di persona, ma piuttosto per interposta persona: non l’avevo mai incontrato ma ricordavo bene il suo viso composto e ironico come appare in La vita a volte è sopportabile, il documentario su Wisława Szymborska. Lo conoscevo attraverso le parole che la poetessa gli aveva dedicato nella sua biografia, e ancor più attraverso quelle che lui stesso aveva dedicato a lei, nel meraviglioso Nulla di ordinario, praticamente l’unico libro di Rusinek pubblicato in Italia fino a quel momento.
Sapevo che Michał Rusinek scriveva poesie, e che condivideva con Wisława Szymborska la passione per i limerick e le poesie giocose. Non sapevo però che scrivesse libri per bambini, per cui ero molto curiosa di dare un’occhiata ai testi. Quando ho scoperto che si trattava di un libro dedicato ai componenti della sua famiglia, appollaiati sui vari rami dell’albero genealogico e messi in cornice come una galleria di eroi, non ho più avuto dubbi: sarebbe stato di sicuro molto divertente.
L’idea di Rusinek risponde a un principio molto semplice, presente sotto forma di consiglio in tutti i manuali di scrittura: parla di ciò che conosci meglio, di ciò che ti circonda. E cosa c’è quindi di più intimo, quotidiano e vicino a noi dei nostri stessi parenti? Anche quando sono vissuti secoli fa, in casa non ci si stanca mai di raccontare le loro storie, di ricordare le loro gesta a ogni cena di famiglia, mentre i tratti del loro carattere diventano esemplari e le frasi che (forse) hanno pronunciato assumono l’aria di proverbi.
Rusinek quindi non si è limitato ai famigliari stretti, sarebbe stato troppo banale, ma si è arrampicato con gioia e curiosità sul grande albero genealogico della famiglia, condendo questa grande insalata di ritratti con un pizzico di immaginazione.
Un’impresa del genere aveva bisogno di un complice dello stesso sangue. La fortuna vuole (ma forse non è del tutto un caso) che Joanna Rusinek, la sorella di Michał, di mestiere faccia l’illustratrice. Chi meglio di lei poteva accompagnare le poesie con delle immagini, che spesso raccontano anche altro, fanno vedere più delle parole?
Non è la prima volta che Michał e Joanna lavorano insieme: in Polonia sono già usciti altri libri firmati da questa speciale coppia creativa, ma in questo caso è particolarmente importante che fratello e sorella abbiano unito le forze per rendere omaggio alla loro stirpe. E che stirpe! Monaci, cantanti, pittori, cavalieri… ce n’è per tutti i gusti in questa galleria di ritratti in rima, che ci conducono in un avvicendarsi di storie ironiche e sorprendenti, facendoci sentire un po’ anche parte della famiglia.
E dato che a questo punto siamo entrati in confidenza, avendo conosciuto perfino i loro lontani parenti, ci permettiamo di rivolgere a Michał e Joanna qualche domanda da lettori curiosi.

Quando eravate bambini, vi capitava di giocare ad abbinare parole e immagini come avete fatto in questo libro?

Joanna: Durante l’infanzia ognuno di noi si occupava della propria attività letterario-editoriale. Io ad esempio creavo interi tomi sull’amore ricchi di illustrazioni. In effetti poco letterari, perché “LUI LAMAVA E LEI ANCE” era tutto il testo del romanzo. Mi ricordo che una volta Michał scrisse una storia da far gelare il sangue che parlava di un bollitore bruciato, basata su fatti reali.

Michał: Io non me ne ricordo. Ricordo invece che a otto anni scrissi un racconto di science-fiction che parlava dell’equipaggio di una navicella spaziale. Per fortuna è andato perso. Tanto più che l’avevo illustrato io stesso, e io non ho talento come illustratore.

Avete scelto insieme i parenti di cui parlare?

Joanna: Credo che siamo riusciti a far rientrare nel libro tutti i parenti.

Michał: Tutti quelli di cui sappiamo qualcosa. In famiglia avevamo altri personaggi leggendari, come ad esempio un inventore a cui le autorità comuniste avevano ritirato l’invenzione e il relativo brevetto. Pare che per questo motivo si fosse suicidato, ma era difficile scriverne per un pubblico di bambini. Così come sarebbe stato difficile descrivere un certo prozio che aveva un occhio solo, e che perciò quando versava la vodka metteva un dito nel bicchiere per capire se stava mirando bene: aveva problemi a valutare la profondità. Avrei potuto tramutarlo in un prozio che versava l’acqua nel bicchiere, ma sarebbe stato un affronto verso la verità storica e una macchia sul suo onore.

Per continuare a leggere la postfazione a cura di Chiara Carminati e le meravigliose poesie che animano il libro, non dimenticare di acquistare Piccole Poesie di Famiglia!

Chiara Carminati 

Chiara Carminati scrive e traduce poesie, storie e testi teatrali per bambini e ragazzi. Specializzata in didattica della poesia, tiene corsi di formazione e aggiornamento per insegnanti e bibliotecari. Nel 2012 ha ricevuto il Premio Andersen come miglior autrice. Ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui il Premio Strega Ragazzi per il romanzo Fuori fuoco, il Premio Pierluigi Cappello e il Premio Camaiore per le poesie di Viaggia verso e il Premio Nati per Leggere per A fior di pelle (con Massimiliano Tappari). Tra le sue traduzioni più conosciute, Il mondo di Beatrix Potter (Mondadori) e Un anno di poesia di Bernard Friot (Lapis).